I cellulari provocano il cancro?

Utilizzare i cellulari potrebbe aumentare il rischio di sviluppare alcune forme di tumore al cervello e chi ne fa uso dovrebbe prendere in considerazione metodi per ridurre l'esposizione alle radiazioni elettromagnetiche che emettono. L'Organizzazione mondiale della sanità fa marcia indietro, dopo avere dichiarato per anni che non esistevano prove che i campi elettromagnetici a radiofrequenza potessero aumentare il rischio di tumori.

In una conferenza stampa convocata questa sera a Lione presso l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (www.iarc.fr) l'Oms si è fatta portavoce del "cambio di classificazione" deciso dallo Iarc. Dopo che un gruppo di lavoro di 31 ricercatori di 14 paesi ha esaminato per una settimana le prove portate da tutti gli studi scientifici disponibili, l'agenzia Onu ha deciso di classificare i campi magnetici a radiofrequenza – che comprendono le radiazioni elettromagnetiche generate da telefoni cellulari, ma anche quelle emesse da radar e microonde, radio e televisioni – come "forse cancerogene". La classificazione dello Iarc suddivide gli agenti in 5 categorie, "cancerogeno", "probabilmente cancerogeno", "forse cancerogeno" (quando vi sono prove limitate che vi possa essere un maggiore rischio di cancro sia in studi sull'uomo sia negli animali), "non classificabile" (in genere per assenza di prove), "probabilmente non cancerogeno".

In particolare il direttore dello Iarc e gli altri esperti presenti alla conferenza stampa hanno detto che il cambio di classificazione, cui sono giunti quasi all'unanimità, è basato su studi epidemiologici e su animali, e soprattutto sui due più grandi studi epidemiologici condotti nell'ultimo decennio che hanno mostrato che chi usa i telefoni cellulari – cinque miliardi di persone nel mondo – può avere un maggiore rischio di sviluppare il glioma, un cancro del cervello. Una di queste ricerche ha preso in esame 13mila utilizzatori di telefonini per oltre 10 anni.

Un limite degi studi epidemiologici presi in considerazione,  è che questi si perlopiù riferiscono a osservazioni che risalgono al massimo al 2004. Da allora le tecnologie sono cambiate, c'è stata un'attenzione a ridurre le emissioni, ma è anche cambiato il modo di usare i telefoni, che si sono molto diffusi anche tra bambini e adolescenti. Senza considerare l'introduzione massiccia del wi-fi.

Alle domande dei giornalisti, i ricercatori hanno precisato che non sono in grado di fornire una quantificazione di questo rischio perché servono ulteriori indagini, né di formulare indicazioni per i governi, perché non è compito loro. Hanno però sottolineato come paesi come la Francia abbiano già sviluppato delle linee guida per ridurre l'esposizione a tali radiazioni. Gli esperti hanno anche affermato di non avere a disposizione gli strumenti per dare suggerimenti agli utenti su come proteggersi, ma che l’esposizione si riduce stando meno tempo al telefono, usando l'auricolare o mandando sms invece di chiamare. A chi chiedeva se anche i ripetitori posti sui tetti delle case o su antenne presentassero rischi, i ricercatori hanno risposto che pure questi apparecchi emettono le onde ora classificate come «forse cancerogeniche», ma che l'esposizione che producono sarebbe di cinque ordini di grandezza inferiore rispetto all'uso di un telefono portatile (un'informazione ppiuttosto vaga, perché uno dei fattori da tenere in considerazione è la distanza da essi).

Il meccanismo di cancerogenicità non è ancora noto: non trattandosi di radiazioni ionizzanti – hanno spiegato – non può essere dovuto a rotture di atomi o molecole, ma ci sarebbero prove iniziali di citotossicità. In generale gli scienziati hanno sottolineato come vi siano ancora molti elementi da valutare e molte incertezze, e come sia perciò necessario proseguire con la ricerca per giungere a una maggiore chiarezza.

E voi cosa ne pensate? Ridurrete o avete già ridotto la vostra esposizione alle onde elettromagnetiche? Scrivete la vostra opinione inviando un commento

  • alessandra |

    Salve ho 48 anni e mi chiamo alessandra a ottobre di quest’anno mi hanno trovato microcisti al seno dx e nodulo contenente microcalcificazioni, da qualche anno hanno installato a 6 chilometri da dove abito antenne dei cellulari dove c’e’ un depuratore dell’acqua…io credo sia dovuto al cellulare ora lo tengo spento..ho saputo che 7 donne su 10 hanno questo problema, ho letto che l’elettrosmog colpisce gli ormoni…in ospedale mi dicono la causa puo’ essere questa o il cibo…io sono convinta sia il cellulare e le onde elettromagnetiche,ma perche’ i ricercatori non vogliono farlo sapere..

  • Enrico Mengoni |

    Anni fa i cellulari con le vecchie tecnologie emettevano in antenna più potenza di quelli attuali, la pericolosità è legata senz’altro alla potenza emessa in antenna.
    Oggi le reti GSM/WCDMA sono capillari, quindi siamo immersi costantemente da campi elettromagnetici generati dalle Stazioni Radio Base (Base Station sui tralicci o sopra i grattacieli) che emettono potenze di molto superiori a quelle dei cellulari, però è anche vero che sono tenute sotto controllo dai vari enti.
    Negli ultimi dieci anni, riassumendo si può dire che il cellulare emette meno potenza in uscita, ma ha il difetto di avere una mini antenna interna (non visibile) e pertanto la potenza è concentrata sulla zona dell’orecchio/testa, mentre un tempo vi era l’antennina che allontanava un poco le emissioni.
    Oggi il tempo di utilizzo è enormemente aumentato, anche questo fattore potrebbe essere riconsiderato insegnando agli utenti come gestire l’uso del cellulare e privilegiare il fisso per le telefonate lunghe su numeri di fissi, a non abusare quando non necessario, meglio andare a trovare un amico se possibile piuttosto che stare continuamente attaccati al telefono.
    Sicuramente queste ricerche mediche devono essere continuate ed appofondite perchè è veramente interessante per la salute di tutti noi, ma ciò richiede molto tempo.

  • massimo dinardi |

    Si parla troppo poco di onde elettromagnetiche emesse dalle antenne per cellulari, sempre più invadenti.Le ASL dovrebbero valutare l’entità delle onde elettromagnetiche che investono le abitazioni poste in vicinanza di tali antenne e,quando vengono superati i limiti di legge, ordinare lo spostamento dell’impianto.I cittadini che hanno qualche dubbio sulla sicurezza della propria abitazione, dovrebbero ottenere con facilità un controllo da parte dell’ASL, magari contribuendo alle spese.
    Conosco qualcuno che, avendo una finestra di fronte ad un’antenna per telefonini, è ammalato di tumore.

  • Annitay |

    Ridurre le radiazioni provenienti dai cellulari e dai dispositivi mobili in generale è di fatto possibile, ma ci sono dei compromessi forzati cui si deve scendere. è possibile già per la casa produttrice ridurre il livello di emissioni, cioè realizzare cellulari a basso SAR (diciamo almeno sotto lo 0,8). Però ci sono dei compromessi, cui nessuno sembra però voler scendere: è necessario aumentare lo spessore dei dispositivi e diminuire le features come GPS, giroscopio, e altre
    http://it.emcelettronica.com/%C3%A8-possibile-ridurre-le-radiazioni-dei-cellulari-si-ma

  • D. Lucherini |

    Sono anni che cerco di convincere le mie figlie a ridurre l’uso dei telefoni cellulari all’essenziale, ma con scarso seguito,temo. Anni fa chiesi ad un mio amico chimico, quali prove venivano eseguite su un prodotto nuovo e per quanto tempo, prima di metterlo in commercio. La risposta mi fece capire che al di là della verifica di non velenosità e di effetti dannosi immediati non si andava. Compresi allora come mai prodotti come il Talidomide, l’uso massiccio di Cortisone e derivati, alcuni medicinali per diabetici, l’amianto, la diossina, le plastiche, etc. venissero messe in commercio e solo dopo decenni di sperimentazioni sugli esseri umani se ne accertasse la pericolosità. La nostra società frenetica e superficiale non perde tempo in sperimentazioni a lungo termine. Un prodotto si mette in commercio e si verifica “testa”direttamente sugli uomini. Tanto la terra è sovrappopolata!. Selezione naturale?. Possibile anche se cinica!. Senza parlare di cancro, come si spiegano l’aumento delle allergie, delle forme di asma, delle intolleranze alimentari!.Certo è più comodo comperare cibi già pronti, andare al ristorante, piuttosto che cucinare pertendo dalle materie prime, anch’esse non sempre esenti da alterazioni, ma pursempre più sicure e controllabili. Tutte le sostanze rilasciano di sè, ma l’acciaio inossidabile è quello che rilascia meno. Il vetro è utilizzato dal tempo dei romani e non sembra avere prodotto danni. Perchè introdurre il Teflon? perchè le bottiglie di plastica anche per il latte dei bambini?.

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