Fate quel che dico ma non quel che faccio! Un incidente d'auto avvenuto in Florida di prima mattina ha portato mezzo mondo a interrogarsi sugli effetti che il potere suscita negli individui. E che dire degli scandali nostrani che nel 2009 hanno riempito le pagine dei giornali? O di quelli altrui, statunitensi per esempio, dai politici che facevano la morale agli altri ma sono stati colti in fallo con l'amante, a certi manager che, mentre l'economia crollava e licenziavano, e supplicavano sostegni governativi, intascavano lauti bonus e volavano su jet privati?
E' il potere che può rendere immorali, o sono le persone immorali che frequentemente ottengono il potere?
Una simulazione condotta da Joris Lammers e Diederik A. Stapel, dell'università olandese di Tilburg, con Adam Galinsky della Northwestern University di Evanston suggerisce che effettivamente il potere potrebbe avere un effetto deleterio sul comportamento. Renderebbe chi lo possiede più severo nel giudicare gli altri, e più indulgente verso se stesso. In altre parole, un ipocrita.
I ricercatori hanno sottoposto un centinaio di studenti a una serie di giochi di ruolo in cui alcuni avevano posizioni molto influenti e altri no. Tutti venivano confrontati con una serie di dilemmi legati a infrazioni al codice della strada, evasione fiscale, o al restituire o meno una bici rubata.
Ebbene, in un gioco coloro che avevano posizioni di potere erano più inclini a condannare con severità le infrazioni degli altri, salvo poi commetterle loro stessi; in un'altra simulazione chi aveva avuto un ruolo di potere tendeva a barare di più sul risultato di una lotteria; in altri tre esercizi volti più a esaminare come i potenti giudicassero i loro errori rispetto a quelli degli altri, i risultati mostravano come la severità dei potenti verso terzi fosse maggiore della norma, e l'indulgenza verso se stessi più elevata. Al contrario chi ricopriva un ruolo non di potere risultava in genere più duro verso se stesso che verso gli altri, un fenomeno che i ricercatori hanno chiamato ipercrisia. Viceversa, chi impugnava lo scettro tendeva all'ipocrisia. "La presenza di ipocriti e ipercriti favorisce il peperpetuarsi dell'ineguagliazia sociale – ha concluso Galinsky, la cui simulazione è in corso di pubblicazione su ' Psychological Science' -:
i potenti impongono regole e limitazioni agli altri ma non a loro stessi, a loro volta i non potenti collaborano a questo processo perché non si sentono all'altezza degli altri".
E voi cosa ne pensate? E' il potere che rende ipocriti? O sono gli ipocriti che ottengono più facilmete posizioni di potere?
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