Cancellereste i vostri brutti ricordi?

Riscrivere la memoria - ambizione di storici, politici, psicologi, e forse di coloro che soffrono di fobie – comincia a diventare possibile. Ricercatori della New York University hanno spiegato sull’ultimo numero di “Nature” come sono riusciti a cancellare reminescenze paurose. Chissà cosa direbbe Proust. Certo è che lo studio, oltre ad aprire la strada a possibili cure per chi soffre disturbi d’ansia, offre un affascinante spaccato del funzionamento del cervello, e di quell’impalpabile sostanza di cui sono fatti i ricordi.

Gli scienziati da tempo cercano di capire le paure, reazioni emotive che vengono a galla quando siamo di fronte a oggetti o situazioni che in passato sono stati legati a potenziali pericoli. È noto che queste risposte emotive possono scomparire se la stessa situazione è rivissuta in un ambiente sicuro. Ma non vengono cancellate completamente, possono tornare in superficie in alcune occasioni, per esempio in caso di stress, e in certi casi il riemergere di antiche paure può essere “mal adattativo”, ovvero dare origine a disturbi d’ansia.

Recenti ricerche hanno mostrato che la memoria non è granitica: i ricordi, nel momento in cui li richiamiamo alla mente, possono essere alterati, e memorizzati in modo differente (cosa che rende le testimonianze meno affidabili di quanto s’immaginasse). Così, Elisabeth Phelps, Daniela Schiller e altri neuroscienziati hanno deciso di sfruttare questo meccanismo per vedere se era possibile cancellare le fobie. L’idea era far rivivere sensazioni di pericolo ma associarle a stimoli tranquillizzanti, per far sì che fossero ricordate in modo non più negativo.

Dopo essere riusciti a riscrivere la memoria dei ratti, hanno applicato la stessa tecnica agli uomini: hanno somministrato scosse elettriche ad alcuni volontari, mostrando loro in simultanea degli oggetti. Verificato che sensazioni di paura seguivano la vista degli oggetti, ovvero che il cervello aveva creato un'associazione tra questi e il dolore, in tempi diversi (dopo alcuni minuti o alcune ore a seconda delle persone), i ricercatori hanno presentato nuovamente gli oggetti ai volontari, ma  in un clima di tranquillità e spiegando loro che questi non erano pericolosi. Dopo un anno, i volontari si sono ripresentati: quelli che si erano sottoposti alla terapia "tranquillizzante" a più di sei ore da quando il ricordo fonte di paura era stato rievocato, temevano ancora gli oggetti. Quelli che invece erano stati sottoposti al trattamento entro sei ore non avevano invece alcuna paura.

“Il nostro studio suggerisce che ci siano nella vita delle finestre temporali in cui è possibile cambiare in modo permanente i ricordi – ha detto Phelps, professore di psicologia alla NY University –. Se capiamo come funziona la memoria, potremo trattare senza metodi invasivi o farmacologici le fobie e tutte quelle malattie che sono legate a memorie emotive abnormi”

Ma voi vorreste davvero cancellare i brutti ricordi?

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  • Gianluca Calì |

    Leggendo gli articoli originali mi sembra che “cancellare i brutti ricordi” sia perlomeno impreciso.
    Le tecniche di esposizione producono l’estinzione della risposta di paura condizionata a tali ricordi: in pratica, si ricorda l’evento, ma a questo non si risponde più con la “fuga” da situazioni simili.
    Certo, fuggire da un leone è importante; fuggire da un ascensore può compromettere la qualità di vita; e non riuscire più ad entrare in un’auto, un aereo, un cinema o una pizzeria?

  • Aras |

    No – non vorrei cancellare i miei ricordi-
    Da questi, posso decidere se ripetere o non ripetere azioni che hanno avuto determinate conseguenze.
    Il presente è ciò che siamo, ciò che facciamo, ciò che diciamo ma che inizia annche prima di noi.
    Il presente, senza ricordi, è un VUOTO senza resa. NON ha valore.

  • matteo |

    il gusto amaro dei brutti ricordi non fa altro che farmi sentire ancora più vivo

  • chiara |

    No non li cancellerei. Concordo con Chicca!

  • Giulio |

    Io non cancellerei i miei brutti ricordi, ma forse sarebbe il caso di cancellarli al quell’ossessivo-compulsivo che – ossessionato dalla figura onnipresente del berlusca – ha deciso di cancellarla a modo suo. Anzi, forse sarebbe salutare cancellare la sua immagine e quella di tutti i cattivi politici che l’Italia ha avuto, dalle menti di tutti noi. Forse solo così si potrebbe ritrovare la fiducia per cosruire un paese migliore.

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