Difficile immaginare il mondo visto con gli occhi di una canocchia. Come osserva il lettore Michele Rampana, ciò che percepiamo non è solo legato al tipo recettori, ma anche al loro numero e alla capacità di elaborazione del cervello che riceve i segnali.
Abbiamo chiesto a Nicholas Roberts di spiegarci meglio quali sono le differenze uomo-canocchia: negli uomini ci sono tre tipi di fotorecettori, i coni. Questi hanno differenti forme del pigmento visivo che li rendono sensibili a blu, verde o rosso. Le comparazioni tra i segnali che arrivano da queste cellule ci permettono di avere la percezione di tutti i colori.
Le canocchie, invece, hanno più classi di fotorecettori che sono sensibili a più colori e più “filtri per il colore” (pigmenti) che, messi assieme permettono ai prodigiosi questi crostacei di percepire ben dodici colori che vanno dall’ultravioletto al rosso.
In pratica la visione a 12 colori permetterebbe alle canocchie una migliore discriminazione spaziale. Ma cosa la visione polarizzata aggiunga a ciò non è ancora chiara, ed è il futuro campo di ricerca di Roberts.
Ci si può poi chiedere cosa possa aggiungere alla nostra vita una vista bionica, o più in generale un’aumentata percezione. Una domanda cui hanno cercato di rispondere splendide pagine di filosofia e letteratura.